Niente plastica? Rinunceresti all’HVAC?
Negli articoli precedenti abbiamo già iniziato ad affrontare quello spinoso argomento chiamato “plastica”. Spinoso perché, come ben sappiamo, si tratta di un materiale spesso e volentieri demonizzato, pur avendo indubbiamente migliorato la vita delle persone sin dalla sua introduzione.
Non vogliamo ripetere concetti già espressi per non annoiarvi, potete rileggere qui un breve excursus sulla plastica, un’anticipazione in realtà, perché nei prossimi post approfondiremo ulteriormente l’argomento. Ora vogliamo fare un passo in più, entrando maggiormente nello specifico su quanto di buono può concretamente fare.
Plastica vs. vetro: chi vincerà?
Partiamo da un presupposto che non tutti conoscono, o forse fingono di non conoscere. Se consideriamo l’intero ciclo produttivo dei materiali, quello plastico non è tra i più inquinanti. Produrre plastica, infatti, richiede meno energia rispetto a carta e vetro. Inoltre, essendo più leggeri, gli imballaggi in plastica comportano un minore spreco di energia rispetto a quelli in altri materiali: di conseguenza hanno un minore impatto ambientale.
Basandosi sull’analisi del ciclo di vita (in inglese life cycle analysis, LCA ) di un materiale, che considera tutte le fasi di “vita” di quel materiale, partendo dalla sua estrazione, passando per la fase di produzione e trasporto, arrivando fino al riciclo, la plastica si rivela decisamente più indicata e amica dell’ambiente rispetto, ad esempio, al vetro.
Addirittura, secondo uno studio pubblicato su The International Journal of Life Cycle Assessment, riutilizzare fino a tre volte una bottiglia di vetro, abbassa la sua impronta di carbonio al livello di quella di una bottiglia di plastica usa e getta. Se la bottiglia di plastica viene riciclata, quella di vetro dovrà essere riutilizzata almeno venti volte perché la sua impronta di carbonio si abbassi ai livelli di quella della plastica.
No al plastic free, sì all’uncivil free
Il problema della plastica non riguarda, quindi, il materiale in sé, quanto le persone che la utilizzano, non smaltendola correttamente al termine del ciclo vitale. E’ sbagliato, dunque, combattere per l’eliminazione di un materiale che migliora, di non poco, la qualità della nostra vita.
Pensate, ad esempio, all’alternarsi delle stagioni e all’impatto che hanno su di noi. Siamo talmente abituati alle comodità e a riscaldarci quando sentiamo troppo freddo, piuttosto che “rinfrescarci” quando il caldo non ci dà tregua, che non facciamo neanche caso a come ciò sia possibile.
HVAC e risparmio energetico
Vi dice qualcosa la parola HVAC? Si tratta di una sigla inglese che sta per Heating, Ventilation and Air Conditioning, ovvero Riscadamento, Ventilazione e Aria Condizionata. Si tratta di un settore che sta gradualmente crescendo, anche sulla base delle richieste del mercato che interessa non solo le abitazioni private, ma anche gli immobili commerciali o ad uso industriale.
Gli impianti HVAC sono studiati in modo che sia garantito il risparmio energetico degli edifici; contribuiscono a monitorare i consumi di energia negli ambienti, ma allo stesso tempo tengono sotto controllo il comfort interno degli inquilini di quegli stessi ambienti.
Secondo alcune statistiche, più del 30% delle emissioni di CO2 nell’ambiente sono prodotte dagli edifici in cui viviamo. Per questo, nell’ottica di quella sostenibilità di cui tanto si parla oggi, quest’argomento sta assumendo sempre più importanza. Ed è qui che ci viene in aiuto la plastica, nello specifico una plastica espansa come l’EPS (polistirene espanso).
Il potere straordinario dell’EPS
Materiale versatile, pulito, neutro, stabile e atossico, non contiene clorofluorocarburi ed è eco-friendly. Prodotto senza inquinare le risorse idriche, è completamente riciclabile, come abbiamo scritto anche qui, e viene utilizzato anche nell’edilizia. Le sue caratteristiche isolanti, infatti, contribuiscono a garantire, oltre all’isolamento termico sia in estate che in inverno, risparmio energetico (fino al 50% in meno di consumi) e minori emissioni di CO2.
Ma è facile dire EPS, così come è facile cadere nei tranelli di chi vuole, a tutti i costi rifilarti qualcosa ad ogni costo, magari anche sottocosto, ma che non si rivela indicato alle tue esigenze. Non è il nostro caso.
Vuoi conoscere meglio l’EPS? Te lo presentiamo noi
L’opinione dei clienti, soddisfatti del nostro lavoro, e il loro passaparola contribuisce alla crescita della nostra azienda. Ed è per questo che non abbiamo motivo né interesse ad approfittarci di te. Perché basta davvero poco, una parola sbagliata, a mandare in fumo quanto di buono fatto finora (e possiamo dimostrartelo).
EPS o EPP, conoscere per poter scegliere
Proprio per questo, ti diamo la possibilità di usufruire per la prima volta gratuitamente del nostro servizio di consulenza che ti guiderà nella scelta della migliore soluzione, utilizzando l’EPS ma anche l’EPP (polipropilene espanso) ad alto potere coibetante, anche grigio e/o ad alta densità. Un’opportunità che, alla luce dell’Ecobonus 110% per isolare la tua abitazione, non ti conviene lasciarti scappare.
Puoi contattarci comodamente compilando il form qui sotto, dandoci modo di capire se possiamo concretamente aiutarti, e in cambio riceverai gratuitamente la nostra guida sull’argomento e gli approfondimenti sul mondo dei materiali espansi.