Non è tutta carta quella che luccica!
Forse siamo un po’ provocatori, ma è quello che pensiamo, ed è lecito porci qualche domanda. Il riferimento è alla bottiglia di carta annunciata da Coca-Cola di cui tanto si è parlato negli ultimi tempi.
Secondo quanto dichiarato, il colosso statunitense in estate lancerà in Ungheria la prima bottiglia di carta, destinata a contenere una bevanda vegetale a marchio AdeZ, uno dei brand della multinazionale.
La bottiglia è davvero costituita da carta?
La missione non è semplice.
Bisogna prevenire la fuoriuscita di liquidi e ossigeno dalla bottiglia, per questo verrà inizialmente utilizzato uno strato in plastica riciclabile (PET) per rivestire la bottiglia di carta o di legno di provenienza sostenibile. In futuro, l’obiettivo è quello di eliminare definitivamente la plastica, utilizzando una barriera di materiale biologico, così viene riportato sul comunicato stampa.
Probabilmente sarà possibile arrivare a questo risultato. Probabilmente il team di ricerca e sviluppo di Coca-Cola a Bruxelles, impegnato in questo progetto insieme a Paboco, una joint-venture costituita dal produttore austriaco di imballaggi Alpla e da BillerudKorsnäs, il fornitore svedese di soluzioni in carta per il packaging, riuscirà nel suo intento.
Per ora, però, la bottiglia di cui tanto si parla, non è in carta. SI tratta di un prototipo, destinato a 2000 persone, costituito da più materiali: carta, PET e polietilene. Anche il tappo, infatti, è ancora in plastica, nonostante tra gli obiettivi dell’azienda vi sia quello di una chiusura in carta, dal momento che il tipo di bottiglia si presta ad essere modellato e anche il collo può essere sfilettato.
Dunque, non abbiamo esagerato affermando che “non è tutta carta quella che luccica”.
In pratica, da un packaging costituito da un solo materiale, riciclabile, si passa ad uno plurimaterico, con relative difficoltà di differenziazione, almeno in determinati contesti.
Vantaggi effettivi o comunicazione ad effetto?
Sicuramente è presto per poter esprimere un giudizio, ma a prima vista pare più un tentativo di nascondere la polvere (in questo caso la plastica) sotto al tappeto (di carta).
E’ giusto affrontare un problema che interessa tutti noi e trovare soluzioni innovative, ma che siano dettate dalla logica del buonsenso.
Noi di The IES Group non difendiamo a priori la plastica perché di plastiche espanse ci occupiamo. Chiunque può avvalersi di materiali diversi, l’importante è che la scelta sia consapevole, non frutto di mode del momento. Noi infatti non seguiamo le mode (semmai le dettiamo), ma preferiamo basarci su scelte ragionate. Le conseguenze avranno ricadute non solo su di noi, ma anche sulle generazioni future, non dimentichiamolo mai!
Per saperne di più
Si tratta di una tematica a noi cara, che potrai approfondire anche con i nostri tecnici. Per saperne di più sulle nostre attività e discutere insieme a noi di un tuo progetto, clicca qui.
Credit photo: Coca-Cola